Published On: Luglio 2nd, 2019

Marcello

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La Storia del Vintage

La storia del Vintage Dalla seconda guerra mondiale ai giorni nostri

Il Vintage ormai è diventato un fenomeno pop, tutti sanno di cosa si parla e il termine vintage viene usato nel linguaggio comune anche in ambienti al di fuori del mondo della moda, nessuno però si ricorda la storia del vintage.

Come è arrivato a questa fama?

La maggior parte delle fonti riconducono la nascita del vintage alla seconda metà del ventesimo secolo e in particolare al periodo che viene dopo la seconda guerra mondiale.

Con questo articolo cerchiamo di dare rispondere alla domanda, qual’è la Storia del Vintage?

Prima della Rivoluzione Industriale

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L’abito e la moda come distinzione sociale – la storia del vintage

Prima della rivoluzione industriale la produzione di un vestito era molto complicata e costosa, i vestiti fatti a mano infatti erano appannaggio solo delle persone facoltose.

Gli operai e gli agricoltori avevano solo un vestito a testa che veniva rappezzato di continuo per capirci meglio durante la prima guerra mondiale gli Stati Uniti lanciarono una campagna intitolata

Make economy fashionable lest it become obligatory = Fai in modo che l’economia fashion sia meno importante.

Ottenendo una riduzione di produzione del 10% in produzione abiti e rifiuti.

Dimostrando benissimo che la moda e lo stile non erano poi così importante per il grande pubblico.

Dopo la seconda guerra mondiale

Inizio di un periodo di libertà, benessere e controculture giovanili

Dopo i primi 50 anni di secolo pesanti emerge nella società una figura nuova che precedentemente era “sacrificata” al lavoro o allo studio : l’adolescente.

L’adolescente diventa una figura chiave della storia del vintage.

Gli adolescenti del dopoguerra erano affamati di colori, di irriverenza e di controcultura. Si dividevano in idealistiche tribù che si identificavano con abbigliamento, gusti musicali e sportivi, estrazione sociale e orientamenti sessuali.

Molti dei cambiamenti politici, sociali ed economici della seconda metà del ‘900 sono dovuti a movimenti nati dalle sottoculture giovanili coinvolgendo anche il mondo della moda e ribaltando l’imposizione del gusto.

Nascono proprio da queste sottoculture i primi mercatini vintage infatti, uno dei primi fu quello degli esistenzialisti parigini degli anni ‘50 che non lavoravano ma commerciavano in vestiti e libri usati.

La Cultura Hippie e il boom del “Vintage”

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La storia del vintage passa dalla cultura Hippie

È negli anni 60 che esplode il trend dei vestiti “vintage” come moda grazie alla cultura Hippie.

Il movimento Hippie era anticonsumista e lo dimostrava anche usando abiti usati e di seconda mano. La cultura Hippie fu un fenomeno che divenne velocemente globale e che portava in seno ribellione, creatività, colori e un maggiore e continuo riutilizzo e rivendita di capi e oggetti sul mercato di seconda mano.

La moda non è più solamente quella imposta dalle storiche maison e dalle persone più ricche, le persone diventano protagonisti attivi e iniziano a declinare autonomamente il proprio stile infatti è proprio in questo periodo che il concetto di stile proprio si delinea e prende forma.

Oltre alla creatività e all’affermazione del proprio stile anche il proliferare del mercato di abiti e accessori sempre nuovi rese possibile questo fenomeno, prima degli anni ‘60 non esistevano veri e propri negozi dell’usato e i vestiti dell’usato venivano venduti alle bancarelle del mercato o ai banchi dei pegni.

Vintage Chic a New York

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Il primo negozio vintage della storia si chiamava Vintage Chic

Fu inaugurato da Harriet Love a New York nel 1965 e proponeva una selezioni di abiti “antichi” ma che in realtà avevano si e no un paio di decenni.

Quando iniziò a vendere i vestiti Love stessa aveva il timore di vendere abiti solamente per la festa di Halloween ma la risposta da parte del pubblico fu tale che il New York Times gli dedicò un approfondimento scrivendo:

“Sono le donne intelligenti quelle che hanno scoperto questo mondo, fatto di qualità, tessuti, manodopera che l’industria di questo tempo non riesce ad offrire”.

Anche a Londra si parlava già di vintage negli anni 60/70

Citando sempre l’editoriale del New York Times del 1967,

I giovani inglesi iniziano a girare su Portobello Road per comprare giubbotti militari antichi e abiti di epoca edoardiana delicatamente fatti a mano e, sopratutto, a indossarli in pubblico.

Le guide turistiche di Londra della metà degli anni ‘70 già parlavano di negozi vintage, alcuni che commerciavano abiti usati e altri che offrivano un servizio di sartoria con tessuti “vintage” depredando il lavoro di designer e stilisti come Martin Margiela, Russell Sage, Alice Temperley and Jessica Ogden.

In realtà questa moda non era ancora accettata dal grande pubblico questa moda e i consumatori erano ancora persone che denunciavano il loro essere anticonsumisti e bohemien anche attraverso gli abiti.

Gli anni ’80 e la nascita del concetto di stile

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Il vintage come sguardo e ispirazione che viene dal passato

Negli anni ‘80 la moda è sempre più diversificata, è più sensato parlare di stili e tendenze in questa epoca che di una moda della decade. Le persone diventano consapevoli del concetto di stile personale e dell’evoluzione e della personalizzazione dello stesso.

Due sono i concetti chiave usciti dagli anni ‘80 che sono in relazione diretta con il mondo del vintage :

  • È possibile guardare al passato per creare la moda del presente
  • Crearsi uno stile personalizzato sempre in continua evoluzione

Gli anni 90 e l’origine del vintage come fenomeno pop

Nascita e affermazione del vintage come lo conosciamo adesso

Il sommarsi di tutti i fattori e i fenomeni elencati ci porta negli anni 90, anni in cui il fenomeno del vintage passa da essere un segno di ribellione al consumismo a essere una tendenza di moda, una inesauribile fonte d’ispirazione e viaggio nella memoria e nelle nostalgia

Negli anni ‘90 nasce il vintage come lo conosciamo adesso, l’apoteosi è stata raggiunta sul red carpet della cerimonia della premiazione degli Oscar nel 2001, quando Julia Roberts ha ritirato il suo premio Oscar per Erin Brokovich indossando un bellissimo abito da sera bianco e nero di Valentino, precedentemente indossato da Lorella Cuccarini al Festival di SanRemo del 1993.

Incredibile vero? Vi è piaciuta la storia del vintage?

La storia del Vintage a Belgioioso

Al Castello di Belgioioso parliamo di Vintage dagli anni ’90 con la nostra fiera Next Vintage, ormai diventata meta di appassionati e cultori di questo genere.

Due volte all’anno ospitiamo i miglio espositori e collezionisti di tutta Italia che portano i loro migliori pezzi per ispirarvi e per consentirvi di miscelare in maniera unica il vostro stile con del sano vintage shopping.

L’ultima edizione è stata ad Ottobre 2023, siete riusciti a venire?In alternativa vi lasciamo un recap con video e foto di come è andata.

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Quando è in programma la prossima edizione?

Ricapitoliamo tutte le informazioni che vi abbiamo fornito

La prossima edizione di Next Vintage, si terrà sempre al Castello di Belgioioso in provincia di Pavia e le date sono dal 12 al 14 Aprile 2024.

Hai paura di dimenticartene e di conseguenza perderti la fiera vintage più attesa d’Italia?

Non c’è problema, abbiamo diversi canali di comunicazione, i nostri profili social

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