Il Gilet : un Capo Ritrovato

Il gilet è tornato.
Dalla corte del Re Sole alle passerelle contemporanee, attraversando secoli di mode, rivoluzioni e contaminazioni culturali, questo capo senza maniche continua a reinventarsi senza mai perdere fascino.
La mostra collaterale “Il gilet: il capo ritrovato” racconta la storia e l’evoluzione di uno dei pezzi più iconici del guardaroba, nato come elemento maschile e oggi simbolo di libertà e stile genderless.
Dal Barocco al Futurismo, dai Teddy Boy all’Indie Slaze, il percorso espositivo ripercorre l’estetica del panciotto attraverso epoche, materiali e interpretazioni: un viaggio tra giacche senza braccia e panciotti cool, tra rigore sartoriale e sperimentazione creativa.
Fu Luigi XIV, il Re Sole, a renderlo protagonista del guardaroba europeo, sostituendo al rigore militare il vezzo aristocratico del gentiluomo di corte. Poi Lord Brummel, padre del dandismo, lo consacrò a simbolo di eleganza moderna con i suoi gilet in cotone bianco, corti e perfettamente inamidati.
Negli anni Venti, Giacomo Balla ne fece un manifesto di colore e avanguardia, mentre negli anni Cinquanta furono i ragazzi del sud del Tamigi – i Teddy Boy – a restituirgli un’anima ribelle e popolare.
Oggi il gilet torna protagonista delle passerelle e dello street style: capo trasversale, amato da uomini e donne, capace di rendere chic un look casual o di aggiungere personalità all’eleganza più sobria. Dalla sartoria ai tagli oversize, dal denim al crochet, il gilet è il must-have della stagione, pronto a reinterpretare ancora una volta la moda del passato con spirito contemporaneo.

Un percorso tra gli espositori di Next Vintage.
La mostra accoglie i visitatori nell’atrio d’ingresso del Castello, trasformato per l’occasione in un piccolo museo del gusto e della memoria.
I gilet esposti provengono direttamente dalle collezioni degli espositori di Next Vintage, accuratamente selezionati per rappresentare stili, epoche e materiali differenti.
Un dialogo tra ricerca, passione e competenza: pezzi unici provenienti da boutique e archivi di moda che raccontano l’evoluzione del capo attraverso i secoli — dal panciotto ricamato settecentesco al gilet in pelle anni Settanta, fino alle reinterpretazioni contemporanee del vintage più attuale.
Ogni espositore contribuisce con un frammento della propria storia, rendendo la mostra un mosaico collettivo del saper vestire e del saper conservare, fedele allo spirito di Next Vintage: valorizzare il passato per dare forma al futuro.