EMILIO CAVALLINI

IL FILO DI ARIANNA

Nasce tutto da un filo, il filo di nylon usato per le calze delle donne che Emilio Cavallini per primo colora, partendo dal bianco e nero con disegni, geometrie, pois e infinite variazioni.

È una vera rivoluzione nel campo della moda, il suo laboratorio diventa una grande azienda, le nuove macchine industriali tolgono fatica al lavoro, ma a volte spezzano il filo, metri su metri di materiale inservibile finiscono in magazzino dentro sacchi, materiale da distruggere o gettare, ma il Maestro non getta le sue creature, sa già che un giorno questo materiale in qualche modo diventerà utile.

Cavallini è all’apice del successo servono i campionari necessari alle vendite, le intuizioni dell’Artista non finiscono di stupirci, i campionari diventano opere d’arte da mostrare ai clienti, tanti cilindri disposti su file mostrano la filatura e il disegno, scatole quadrate come i teatrini di Fontana, non tagli ma composizioni in bianco e nero, giochi geometrici di luce e buio, proprio lì nasce la genialità, l’idea nuova, il filo prende forma si allunga, si allarga, si restringe, il nylon è una fibra duttile si presta alla dilatazione e non si altera nel tempo, l’accumulo della polvere si può lavare e il filo torna al suo antico splendore.

IL FILO DIVENTA ARTE

SCULTURA, INFINITO, TEATRINI, BIFORCAZIONI e FRATTALI

Il filo di volta in volta viene ritessuto, recuperato dal macero, si trasforma. Cavallini recupera il filo scartato dalla produzione e lo rielabora, le matasse si aggrovigliano nel lavaggio e diventano Sculture di filo appese e leggerissime, un lavoro molto nuovo dell’artista che viene presentato come installazione per la prima volta in questa esposizione, una stanza ove il visitatore viene avvolto dalla loro morbidezza, si possono toccare, come si ama toccare la scultura, ci si può camminare dentro come in un labirinto infinito.

La mostra prosegue e ogni sala è una vera sorpresa,subito si trovano i frattali, dischi estroflessi, di grande impatto visivo ove spiccano i colori primari, l’infinito un gioco concentrico di cerchi che si ripetono, dopodichè l’infinito si trasforma in teatrini magici, il bianco e nero crea giochi e disegni in svariate forme che rapiscono gli occhi, sono fiori che sbocciano in mille forme diverse. Proseguendo si arriva alla sala delle biforcazioni in bianco e nero e colorate il richiamo è inequivocabile ci si trova davanti alla grande lezione Optical del maestro e fondatore del Movimento il grande e unico Vasarely!

La stanza finale con i suoi Frattali colorati ci riserva il finale, una stanza piena di colore, un’esplosione di gioia e di allegria lavori straordinari che esplodono in avanti in una gramma di colori che ricordano i fuochi d’artificio.

QUANDO VENIRE

Oltre la tela sarà visitabile dal 21 Ottobre al 26 Novembre in questi orari:

  • Mattina :    10.30 – 12,30
  • Pomeriggio : 14 – 17.00

Il numero da contattare per prenotazioni e info è 0382/970525
L’ingresso con depliant illustrativo :

  • depliant :   5 euro

COME ARRIVARE A BELGIOIOSO

AUTOMOBILE E TRENO.

Il Castello di Belgioioso è a a 10 km da Pavia, 30 da Milano, 40 da Piacenza e 20 da Lodi
L’indirizzo da inserire per i navigatori gps è Viale Dante Alighieri 3 Belgioioso 27011

In treno siamo collegati tutti i giorni da Trenord sulla tratta Codogno – Pavia, l’ingresso del Castello si trova a una breve passeggiata dalla stazione.