L’ANIMA PARLANTE

DELLA PIETRA

Leoni, gatti, persino galline e colombi come fossero grottesche strappate dai muri di Villa Madama a Roma dove, nel Cinquecento, Giulio Romano recuperò e rielaborò le forme fantastiche e surreali della Domus Aurea dell’imperatore Nerone.

C’è il passato che torna e si rigenera nell’opera di Luigi Fondi. Luigi Fondi, scultore e pittore, ma in fin dei conti soprattutto poeta oltre che lucido visionario. Quando lavora la pietra va alla ricerca della matrice, dell’impronta di tutti passati, assorbiti come fosse quella una spugna del tempo.

Cavalcando, pietra, ricercando, segno, forma, superfluo. Un manifesto ristretto e pregnante del suo agire d’artista. Per lui l’affrontare la materia-pietra è la ricerca di un segno che sia sintesi vera, pensiero liberato finalmente da ogni agglomerato di appendici inutili e superficiali.

LUIGI FONDI

SCULTORE

Luigi Fondi, artista da sempre, con particolare dedizione alla scultura in pietra e alla pittura, è nato a Soriano nel Cimino il 15 Agosto 1954. Studia a Carrara dal 1968 al 1977 “laureandosi” scultore con il massimo dei voti all’Accademia di belle arti.

In questi anni conosce personalità importanti dell’arte contemporanea: Tricò, Guidi, Ennio Calabria, Bodini e molti altri con cui dibatte contro la loro idea dell’intellettuale dell’arte con la puzza sotto il naso. Nel 1978 torna a Soriano nel C. immergendosi totalmente nella polvere delle cave di pietra.

Dal 1983 al 1994 dirige corsi annuali per la lavorazione della pietra prefiggendosi di conciliare la produzione industriale con l’arte in modo che ogni oggetto, pur se di serie e di basso costo, avesse un bel disegno e godesse di un certo prestigio artistico. Dal 1994 insegna disegno e storia dell’arte presso il liceo “Meucci” di Ronciglione senza mai abbandonare, nella “consapevole solitudine” del suo laboratorio – capannone, una produzione artistica secondo il quale una “poesia del caso” di tipo dadaista incontra l’esperienza trentennale di un “operaio dell’arte” di Morrissiana memoria dando vita a quadri o sculture che non inseguono la “poetica del vero” alla Courbet ma, sono comunque concreti e misteriosi quanto “l’Origine del mondo” o lo “Spaccapietre”.

Le opere di Fondi rappresentano storie della contemporaneità reinventate con immagini figurative in una produzione (apparentemente contraddittoria) impegnata nel cogliere gli aspetti più espressivi e concettosi di quell’umanesimo che ha poggiato le sue solide basi nella rievocazione dell’antico.

QUANDO VENIRE

La pietra sarà cavalcabile dal 1 al 23 Settembre in questi orari:

  • Lunedì – Venerdì :    14 – 18,00 (la mattina su appuntamento)
  • Sabato – Domenica : 10/12.30 – 15/18.30

Il numero da contattare per prenotazioni e info è 0382/970525.

COME ARRIVARE A BELGIOIOSO

AUTOMOBILE E TRENO.

Il Castello di Belgioioso è a a 10 km da Pavia, 30 da Milano, 40 da Piacenza e 20 da Lodi
L’indirizzo da inserire per i navigatori gps è Viale Dante Alighieri 3 Belgioioso 27011

In treno siamo collegati tutti i giorni da Trenord sulla tratta Codogno – Pavia, l’ingresso del Castello si trova a una breve passeggiata dalla stazione.